Quando si è trattato di delineare la veste grafica del CD “Vous permettez, Aznavour?” mi sono trovato davanti ad un incrocio con tante possibili direzioni: come comunicare un repertorio “sacro” e storico come quello del grande chansonnier, cercando di combinare il rispetto per lui con una mia identità?
Il mio grande amico Fabio Mereghetti (art director per molti anni per la Warner Bros), che ha curato tutta la parte grafica del booklet, mi ha suggerito di pensare ad uno dei luoghi più intimi per chi calca un palcoscenico: il camerino. Ho immaginato quindi di avvicinarmi alla “loge” di Aznavour, magari prima o dopo un suo concerto, e timidamente bussare alla porta, chiedendogli in qualche modo il suo assenso per potermi approcciare ai suoi brani e provare a reinterpretarli a modo mio.